venerdì 30 gennaio 2009

IL CAFFE'




Mi chiedo quanti di noi riescano effettivamente a gustarsi una tazzina di caffè come gli inglesi, se non addirittura gli orientali che ne hanno delineato perfino un rito, fanno con il tè.
Il caffè lo bevi sempre di corsa, addirittura in un sorso, in piedi, in un odiosissimo bicchierino di plastica...o per giustificare un bisogno impellente per cui sei dirottato verso il primo bar che ti capita. Sempre in lotta con il tempo! Certo c'è anche il caffè del "dopo pranzo in famiglia" alla domenica, in realtà per me il peggiore perché distratto dalle chiacchiere della compagnia o dalla confusione dei programmi televisivi, quello angosciato dalla pila di piatti e pentole che ti aspettano a mollo nel lavello, quello preliminare ai piaceri nebulosi di una sigaretta (per chi la fuma ovviamente).
Prendiamoci sul serio una pausa! In fin dei conti possiamo crearne un rito tutto nostro. La scelta della caffettiera, la tua tazzina preferita, l'acqua al giusto livello, i cucchiaini che affondano nel barattolo del caffè avvolti in quell'aroma che ti obnubila la mente e che non trova pari in altre fonti di brio, la fiamma che lo scalda e il gorgoglio del caffè che arriva e che trova il massimo piacere nel vapore che si inanella fino a pochi centimetri dalla tua tazzina...quella tazzina che ogni volta poi guardi malinconico per aver consumato quel piacere in una manciata di secondi, un paio di sorsi, quasi a voler ritrovare quell'attimo fuggito.
Ma quell'orologio maledetto ti ritrascina nel vortice quotidiano.

2 commenti:

  1. Hai proprio ragione. Viviamo sempre in fretta, ora anche il treno va di fretta, era l'unico momento in cui ero costretta a fermarmi per riflettere, invece ora sali e non ti accorgi nemmeno di essere in viaggio, vai giu' a proiettile e sei gia' arrivata. Sara' la tecnologia...
    Saluti
    AM

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  2. Oggi, caffe' nel bicchierino di plastica...pensa che giornata...
    AM

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